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Come sopravvivere ad una scossa elettrica mortale – Ecco alcuni consigli utili

4 Giugno 2014 Nessun commento

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Quando un essere vivente (nel nostro caso l’essere umano) tocca i due poli di un generatore elettrico, esso viene colpito da una scossa elettrica, o contatto elettrico. Essa non è sempre mortale ma ad aumentare i fattori di rischio sono le seguenti variabili:

  • Resistenza ohmica dell’uomo;
  • Tensione della scarica;
  • Corrente che attraversa l’essere vivente;
  • Durata della scarica;
  • Tipologia della tensione (continua o alternata);
  • Stato di salute dell’individuo.

L’uomo, durante una scossa elettrica, è parte integrante di un circuito elettrico chiuso e ne costituisce il carico. Pertanto valgono le stesse regole dettate dalla legge di Ohm. Più l’uomo è bagnato (quindi conduttivo) più corrente passa.

L’elemento dannoso non è tanto la tensione elettrica (che può essere anche molto alta) bensì il valore della corrente (ampere) che attraversa il corpo.

Valori superiori a 70 milliAmpere causano certamente il decesso.

Gli effetti dell’alta tensione possono causare scottature, elettrolisi dei fluidi del corpo, fibrillazione, spasmi, arresto respiratorio o arresto cardiaco. Pertanto la prima regola da seguire, quando di lavora con attrezzature elettriche, è quella di essere il più “isolanti” possibili, al fine di far circolare meno corrente possibile.

respirazioneCiò si realizza indossando guanti isolanti ed essere il più asciutti possibile.

A volte la persona, vittima della scossa elettrica, è esanime e sembra priva di vita. Spesso non è così e nella maggior parte dei casi è sufficiente praticare un massaggio cardiaco, una rianimazione artificiale o la respirazione bocca a bocca per farla riprendere.

In ogni caso è sempre bene cercare, se possibile, di staccare immediatamente il flusso della corrente disattivando l’interruttore elettrico.

Si deve cercare, inoltre, di interrompere il contatto elettrico “allontanando” la persona colpita dalla fonte, con un corpo isolante, come un bastone di legno o di plastica ma mai bacchette metalliche, che peggiorerebbero la situazione estendendo la scossa anche ai soccorritori.

In ogni caso non bisogna mai prendere direttamente la vittima con le braccia o le mani nude poiché si produrrebbe una “estensione” del circuito elettrico con effetti ancor più gravi.

Le persone che soccorrono e aiutano devono assicurarsi di essere perfettamente asciutte ed isolate dal pavimento, collocandosi sopra oggetti “non conduttivi” come pedane di legno asciutto, gomma e plastica. Questo favorisce di molto le operazioni di salvataggio.

Si può anche cercare di staccare o allontanare la persona dalla linea elettrica colpendolo (senza fare danni e nel punto in cui c’è il contatto) o facendo forza utilizzando un oggetto isolante come una tavola di legno o un palo o un asta di plastica.scossa-elettrica-palo-legno-isolante

Terminate le operazioni di soccorso è consigliabile chiamare l’ambulanza e vigili del fuoco che, con la giusta preparazione ed alta professionalità, sapranno sicuramente donare il loro prezioso contributo.

La regola comunque più importante è sempre quella della prevenzione: non toccare mai fili sospetti o pali collocati in posti sconosciuti. Del resto, si sa, il miglior elettricista non è quello che sa dove mettere le mani ma sa dove “non” metterle.

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Come costruire un piccolo fornello pirolitico estremamente efficente per sopravvivere

30 Maggio 2014 Nessun commento

fornellinoNon pensiamo mai al giorno in cui verranno a mancare le fonti di energia indispensabili alla vita (gas, corrente elettrica ed altro) perché siamo presi dalla frenesia e dall’ottimismo. Ma quel giorno potrebbe arrivare facilmente.

Come evitare di farsi trovare impreparati ed essere pronti a cucinare il cibo in mancanza di fonti di calore?

Sarebbe, in effetti, molto semplice prendere una catasta di legna e bruciarla, al fine di generare e ottenere calore utile alla cottura della pasta o della carne. Ma l’energia sprigionata dal legno è estremamente bassa ed il rendimento della combustione non supererebbe il 20%.

Con la soluzione proposta in questo articolo è invece possibile approntare un piccolo fornello pirolitico, facile nella costruzione e dal rendimento superiore del 90%, quasi come quello della cucina a gas di casa nostra. Prima di esaminare i particolari costruttivi, elenchiamo alcuni punti che ne specificano le particolarità molto interessanti:

  • E’ estremamente efficiente (eff>85%);
  • La costruzione è molto semplice;
  • Per la combustione occorrono circa 200 grammi di materiale legnoso;
  • La combustione dura molti minuti;
  • La sua costruzione e il suo utilizzo sono praticamente a costo zero;
  • Gli scarti della combustione producono il biochar, molto utile come concime;
  • Durante la combustione non c’è fumo e nemmeno sprigionamento di CO2.

 Costruzione del fornello pirolitico

Estremamente semplice, la realizzazione prevede l’utilizzo di materiali reperibilissimi e a costo zero. Sono infatti necessarie solo due lattine di cui una leggermente più grande dell’altra. Si possono usare le latte del pomodoro. Entrambe devono essere forate opportunamente. La più piccola quindi deve essere collocata all’interno della più grande, in modo da non poggiare completamente alla base ma risultare leggermente rialzata. Si deve quindi sincerarsi di “ostruire” l’intercapedine tra le due lattine con un anello di metallo, in modo da non far transitare il flusso d’aria.

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Prima di raggiungere un risultato ottimale è necessario effettuare molte prove in modo da padroneggiare il processo di pirolisi e poter così ottenere una fiamma calda e duratura.

Caricamento

L’utilizzo del fornello è estremamente semplice. Dopo averlo costruito si deve riempire la cavità interna con piccoli pezzetti di legno, pinoli, foglie di pigne, pagluzze, fogliame e altro materiale naturale. L’importante è che esso deve risultare perfettamente asciutto in quanto l’umidità impedirebbe il corretto funzionamento. Si può quindi passare subito all’accensione aiutandosi, magari, con un po’ d’alcool. Dopo una leggera emissione di fumo, il fornello entra in pirolisi, generando gas ed emettendo una fiamma estremamente calda, di colore blu alla sorgente ed in grado di far bollire l’acqua di una pentola in pochi minuti. Un risultato del genere sarebbe impensabile utilizzando semplicemente un po’ di legna e un normale fuoco. La combustione può anche durare più di un’ora, aggiungendo altro materiale organico a piccole dosi.

Emissione di gas

Senza entrare in particolari tecnici e scientifici, con la pirolisi si decompongono i materiali organici grazie alla presenza di calore e assenza di ossigeno, ottenendo una gassificazione. Si può cercare in rete tanta documentazione, italiana e straniera, al fine di approntare da sè un efficente fornello pirolitico.

Utilizzi

Al di là degli esperimenti che una persona può condurre per la propria gratificazione personale, il fornello pirolitico potrebbe realmente salvare vite umane in diverse circostanze, come in caso di incidenti aerei con superstiti presso siti dispersi, esplorazioni concluse con la perdita dell’orientamento e mille altre sgradevoli ma verosimili situazioni.

Approfondimenti Video

Trovi altri video qui: https://www.youtube.com/results?search_query=fornello+pirolitico

Vedi anche:

http://fuocoperfetto.altervista.org/Istruzionietutorial.html

http://lo-scienziato.blogspot.it/2012/06/fornello-pirolitico-utile-per-il.html

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Tsunami – Ecco cosa fare per Sopravvivere in caso di Tsunami

16 Settembre 2012 Nessun commento

sopravvivere ad uno tsunamiGli tsunami sono onde oceaniche giganti causate dagli eventi subacquei quali terremoti, frane, ed eruzioni vulcaniche.

Lo tsunami dal suo epicentro genera una serie di onde, e queste viaggiano a velocità elevata esternamente in tutti i sensi, per  capire meglio immagina l’effetto che si crea quando getti un sasso nell’acqua. Le ondulazioni si propagano per tutta la superficie. Le onde viaggiano verso l’alto a 260 chilometri all’ora, generando un muro di acqua, alto fino 30 metri.

Se ti trovi su una zona costiera e  noti che l’oceano retrocedete visibilmente, stai vedendo il primo segnale di allarme di uno tsunami.

Il piano di sopravvivenza per gli tsunami è semplice. La cosa più importante da fare è  scappare verso il punto più alto del territorio, quindi allontanandoti il più possibile dalla zona costiera, senza pensare erroneamente che si può rimanere illesi stando in casa semplicemente perché questa non si trova posizionata  immediatamente sul lungomare.

La maggior parte delle zone costiere possiedono dei piani per l’evacuazione in caso di emergenza tsunami, per questo, se sei in vacanza sull’oceano prima di indossare il tuo costume  e dirigerti nella direzione alla spiaggia, informati sull’argomento e dai un occhiata hai piani di emergenza del luogo.

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Uragani – Ecco cosa fare per sopravvivere in caso di Uragano

9 Settembre 2012 Nessun commento

sopravvivere ad un uraganoGli uragani sono tempeste tropicali violente che si formano nell’Oceano Atlantico del sud, mare caraibico, golfo del Messico e nell’Oceano Pacifico orientale.
Oltre che all’enorme quantità di precipitazioni, gli uragani si caratterizzano per la potenza dei loro venti, che possono superare i 200 chilometri orari.

Sono così forti da poter sradicare gli alberi, scoperchiare le case dei loro tetti e distruggere tutto ciò che incontrano nel  loro percorso. L’intensità di un uragano è stimata su una scala categorica che va da 1 a 5.

L’uragano di categoria 1 ha venti più chiari se li confrontiamo con le tempeste di categoria più alta. Per esempio, l’uragano di categoria 4 ha venti che vanno fra 150 e 200 KM orari e, in media, causano danni superiori a 100 volte il danno della tempesta di categoria 1.

Gli uragani di categoria  5 del hanno venti al di sopra di 200 KM orari, e sono in grado di ribaltare tutto, dalle automobili a quello che c’è in casa.

Per sopravvivere in caso di uragano, devi assicurare la tua casa, anche spostando gli oggetti che si trovano all’esterno, portandoli all’interno.

Ascolta frequentemente la TV o la radio per le istruzioni. Una cosa molto importante è quella di impostare il termostato del frigorifero alla temperatura più fredda lasciando gli sportelli chiusi, in questo caso se venisse a mancare la corrente, la temperatura manterrebbe costante per più tempo.

Un’altra precauzione da non sottovalutare, riguarda le riserve d’acqua, la disponibilità sarà garantita riempiendo la vasca da bagno ed altri contenitori capienti.

Se ritieni che la tua casa, non sia in grado di sostenere un evento simile e credi che la tua sicurezza sia in pericolo, l’evacuazione è l’unico modo per sopravvivere, ovviamente portando con te lo zaino di sopravvivenza precedentemente creato.

Se l’evacuazione non è possibile, rimani all’interno e blocca finestre e porte. Quindi rifugiati in una piccola stanza, in un armadio, o corridoio interno. Se noti che i venti si calmano improvvisamente, non fare mosse azzardate, potresti essere nell’occhio della tempesta ed i venti potrebbero ripresentare nuovamente e violentemente.

Spero che questi suggerimento ti saranno utili  per sopravvivere in caso di Uragano anche se qua in Italia per il momento non ce ne sono di grandi intensità. Al massimo qualche tromba d’aria. Tuttavia è sempre bene essere preparati e conoscere cosa fare in caso di problema . Se vuoi condividere la tua opinione, lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Terrorismo – Ecco come prepararsi per sopravvivere in caso di attacco terroristico

2 Settembre 2012 Nessun commento

sopravvivere in caso di terrorismoIl terrorismo è una forma di lotta politica e consiste in una serie di azioni violente e premeditate come gli attentati, le stragi, i sabotaggi, ai danni di  nazioni, governi, gruppi etnici ma anche gruppi di fedi religiose.

I gruppi terroristici sono organizzazioni segrete costituite da pochi individui combattenti.

Il terrorismo esiste perché è più veloce del sistema politico, poco costoso, mobile, di bassa tecnologia, e soprattutto efficace. E’ una condizione dura da sconfiggere e il metodo migliore per affrontare un attacco terroristico è di strutturare un piano di sopravvivenza; come ad esempio la progettazione di un piano di evacuazione per te stesso e per la tua famiglia, simile a quelli stilati per  le altre minacce conosciute.

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Pandemia – Cosè e cosa fare per sopravvivere in caso di pandemia?

26 Agosto 2012 Nessun commento

sopravvivere ad una pandemiaUna pandemia non è altro che lo scoppio di una malattia, in seguito ad un nuovo virus che colpisce la popolazione umana e si sparge facilmente in maniera globale, creando un elevato contagio.

Lo scopo di questo articolo è prepararti in caso di comparsa di nuovi virus che potrebbero minacciare la popolazione globale.

Che cosa puoi fare?

In caso di pandemia, è molto alta la probabilità di contagio, ma è possibile comunque tutelarsi per far in modo che ciò non avvenga, usando delle semplici ed efficaci precauzioni.

La cosa più importante da fare è non avere contatti con la gente malata, quindi non frequentandola o se proprio non se ne  può fare a meno, perché si vive nella stessa casa, è bene proteggersi ad esempio utilizzando delle mascherine e dei guanti.

Per limitare la diffusione dei germi, è molto importante lavarsi le mani con frequenza durante la giornata, evitando di  toccarsi occhi, naso e bocca. Inoltre gli ambienti devono essere ben areati, per evitare che il virus si annidi e prolifichi, aumentando il contagio.

Se sei già stato contagiato, è quindi hai un’influenza in atto, è importante proteggere la tua famiglia e gli amici, che invece godono di buona salute, mantenendoti a distanza  da loro, coprendoti la bocca e naso quando tossisci o starnutisci. E’ ancora meglio utilizzare la mascherina chirurgica per ridurre il rischio di spargere i germi con la tosse o gli starnuti accidentali.

Spero che questi suggerimento ti saranno utili in caso di pandemia . Se vuoi condividere la tua opinione, lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Dispositivi Elettrici – Ecco perchè è sbagliato affidarsi ai dispositivi elettrici per la sopravvivenza

19 Agosto 2012 1 commento

apparecchi elettrici sopravvivenzaAffidarsi all’elettronica, nella migliore delle ipotesi, è un’idiozia. Si parla, ultimamente, di morte degli apparecchi elettrici e vale per qualsiasi mezzo elettronico presente nella tua borsa di sopravvivenza e su cui tu intenda fare affidamento. Ricorda, in fatto di sopravvivenza vale il motto: “Due è uno, uno è nessuno”.

Avendo effettuato molte volte delle esperienze da survivalista, mi è capitato innumerevoli volte di assistere al fallimento dell’elettronica, con grave rischio per la mia sopravvivenza.

Mi è capitato anche di leggere di gente che, contando solo sul GPS, si è ritrovata a percorrere strade senza uscita o bloccata nel bel mezzo del nulla. Il mio miglior consiglio è quello di munirti di un’alternativa manuale all’apparecchiatura elettronica, da tenere sia nella borsa che a casa, e di imparare ad usarla.

Infatti in molti casi i sistemi di navigazione GPS in località sperdute sono notoriamente inaffidabili. Innumerevoli viaggiatori sono stati condotti su strade sbagliate, senza uscita o in vicoli ciechi. E’ opportuno quindi che il viaggiatore abbia con sé anche una mappa per verificare l’esattezza delle indicazioni del GPS.

Non pensare che dipenda dal tuo modello di GPS.

Il GPS è un ottimo strumento, il problema è che se succede qualcosa ai satelliti e tutto ciò che hai nella tua borsa da sopravvivenza è un GPS, mi spiace per te ma sei spacciato. Considera che ci stiamo avvinando ad un periodo di intensa attività solare per cui non è così strano che succeda una cosa simile. Infatti basterebbe una buona tempesta solare per mandare all’aria la rete elettrica per mesi o forse più.

Se cerchi di raggiungere un rifugio con il solo GPS e i satelliti non funzionano, a meno che tu non conosca la strada a memoria, le probabilità di perderti sono enormi, salvo che tu non disponga di una mappa o di una bussola di riserva.

Altro problema, poi, sono le batterie. Metti che la strada sia più lunga del previsto e che tu non abbia batterie di riserva né il modo per procurartele. Gli strumenti elettronici inizieranno a morire ad un ad uno.

E se hai in mente di portarti una scorta per un anno in aggiunta a munizioni, armi, cibo, acqua, pala, coltello, sega e kit da sopravvivenza, ti suggerisco vivamente di caricare tutto nello zaino e provare a camminare per un po’ di chilometri su un terreno del tipo quello che potresti trovarti a percorrere in caso di emergenza. 

Molta gente non è in grado di farcela. Al momento riesco a trasportare senza difficoltà un carico di 20 chili per cique chilometri ma sono ben lontano dall’idea di arrivare a quindici chilometri al giorno e so per certo che là fuori molta gente è messa peggio di me. 

Perciò ti consiglio di portarti dietro una bussola ed una mappa della zona che t’interessa e di imparare ad usarle.

Un paio di domande al volo:

Sei in grado di determinare la declinazione sulla mappa e di regolarti con questa?
Sai individuare il punto in cui ti trovi sulla mappa mediante riferimenti fisici o con gli azimuth?
Sai quanto misurano i tuoi passi?

Se la risposta è no, allora è bene che migliori le tue competenze di navigazione terrestre.

Un’altra idea potrebbe essere quella di portarti dietro una radio ad energia alternativa e una torcia a ricarica manuale.

Fa buio nei boschi la notte, specie se non c’è la luna o è nuvoloso. La radio ti aiuterà a capire che succede (se c’è qualcuno in linea) e la luce potrebbe rivelarsi preziosa per trovare la strada.

Per quanto riguarda la comunicazione, poi, tieni presente che non ti funzioneranno né il cellulare né la radio elettrica. Se credi che comunicare sia importante, puoi sempre stabilire dei luoghi in cui scambiarti messaggi con gli altri membri del gruppo.

Tecnologia/ Mezzi alternativi

GPS/ mappe e bussola
Walkie Talkie o cellulare/ specchio per segnali/ luogo per scambiare i messaggio
Accendino/fiammiferi/pietra focaia
Torcia/lanterna/candele
Auto o camion / biciclette / buone scarpe da trekking
Forno / Forno a legna
Pompa elettrica per pozzi /pompa a mano per pozzi
Acqua di rubinetto/metodo per purificare l’acqua con una pompa a mano
Lettore e-book/ Manuali per la sopravvivenza
Radio/ Radio a manovella
Stufa elettrica/stufa da campo/Grill da campo/fornello solare
Lavatrice/secchi da cinque litri
La vostra casa/tenda o rifugio
Corrente elettrica/generatore/energia alternativa

Come ho già detto, non sono un luddista. Amo la tecnologia e i computer ma ho già assistito al fallimento dell’elettronica e se ti ci affidi del tutto anche tu, rischi di passare dei guai. Portati sempre dietro dei mezzi alternativi e un piano di riserva nel caso non avessi mezzi tecnologici a disposizione.

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Nucleare – Ecco cosa fare per sopravvivere in caso di minaccia nucleare

9 Agosto 2012 Nessun commento

sopravvivenza nucleareLa radiazione nucleare può essere liberata conseguentemente ad un avvenimento interno ad una centrale nucleare (come Chernobyl), dall’esplosione di una bomba atomica, da armi nucleari che causano l’incidente, o da un attacco terroristico.

Qualunque sia la fonte, il danno conseguente è la precipitazione di particelle radioattive, che possono essere di qualunque dimensione. L’esposizione a materiali radioattivi è molto pericolosa è causa il cancro.

Dopo l’esplosione, anche le particelle di polvere risultano essere caricate di radioattività ed essendo molto leggere sono in grado di spostarsi per centinaia di chilometri, contaminando le persone e l’ambiente. E anche senza contatto diretto, ma con la sola esposizione, il materiale radioattivo può causare danni irreversibili.

Ecco cosa fareper sopravvivere in caso di minaccia nucleare:

Se al momento dell’allarme sei all’esterno, devi toglierti i vestiti e le scarpe lasciandoli all’esterno prima di entrare in casa, per evitare di introdurre all’interno dell’ambiente il materiale radioattivo.

Se fa molto freddo, e quindi sei molto coperto, basta togliere almeno lo strato esterno dei vestiti. Il liberarsi dei vestiti può eliminare fino al 90% della contaminazione radioattiva, e in questo modo si ha una elevata riduzione del danno da radiazione.

Inoltre è’ molto importante lavarsi in maniera molto accurata con acqua e sapone per rimuovere tutte le particelle supplementari che hanno aderito alla pelle o ai capelli.

In questi casi tutti gli apparecchi che portano aria dall’esterno devono essere spenti, ad esempio; ventilatori, condizionatori d’aria, riscaldatori ad aria forzata, ecc..  La casa deve essere isolata il più possibile, chiudendo finestre e porte, chiudendo la bocca del camino e isolando tutte le altre aperture presenti.

Dopo un avvenimento di questo tipo, un altro sottoprodotto che viene sprigionato è  lo iodio radioattivo, questo elemento danneggia la ghiandola tiroidea, che può  causare il cancro di tiroide. Il danno della tiroide può essere evitato o ridotto  assumendo iodato di potassio (KI03) o ioduro di potassio (KI). Questa cura, se seguita per una durata adeguata e negli importi adeguati, funge da blocco e  previene l’assorbimento da parte della tiroide, dello iodio radioattivo.

Anche se ovviamente spero che tu non ti sia mai all’interno di uno scenario del genere spero che questi suggerimenti ti saranno molto utili per sopravvivere in caso di minaccia nucleare . Se vuoi condividere la tua opinione, lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Piano di Sopravvivenza con Bambini – Ecco come organizzare un ottimo piano di sopravvivenza se hai dei Bambini

2 Agosto 2012 Nessun commento

piano di sopravvivenza per i bambiniIn caso di disastro, se hai dei bambini in casa, a cosa pensi subito? Alla sopravvivenza dei tuoi piccoli, naturalmente. Ma il tuo piano di sopravvivenza attuale andrà bene anche per loro? Hai provato il piano testando tutta l’attrezzatura in base alle esigenze anche dei tuoi bambini? Se la risposta è no, vedi di farlo subito.

La sopravvivenza familiare va oltre l’insegnare ai tuoi figli come evacuare la casa in caso d’emergenza. Perché in certi casi la tua casa potrebbe essere non più che un lontano ricordo e tu e la tua famiglia potreste essere costretti a sopravvivere con non più che una coperta di fortuna.

Ecco alcune idee per pianificare il piano d’emergenza pensando anche ai tuoi figli:

Neonati 1-3 anni

Per quanto riguarda questa categoria, potrebbe essere necessario prendere qualche spunto dagli hippie. Allattamento al seno e pannolini di stoffa sono la strada da seguire in caso di disastro. Considera che non avrai possibilità di comprare il latte artificiale e i pannolini, dunque perché non  prepararsi così? Una mamma che allatta può prendersi cura del proprio bimbo a tempo indeterminato anche negli scenari più terribili, finché almeno lei avrà accesso ad acqua ed alimenti. Come potresti fare di meglio?

Altra cosa essenziale sono il marsupio o una fascia.  Questi sono fondamentali per spostarsi a piedi, ma anche per farli dormire bene e al momento del disastro potrai portarli via in un batter d’occhio. I marsupi porta bebè e le fasce porta bebè  sono ottime ed entrambe ti consentono di trasportare i piccoli per ore senza sforzo.  Le fasce porta bebè sono ideali in quanto ultraleggere, compatte e portatili mentre i marsupi porta bebè sono più robusti e possono portare bimbi fino a 20 Kilogrammi, stando a quanto dice l’azienda produttrice. In realtà nelle FAQ del loro sito c’è chi dice di aver trasportato fino a 45 Kilogrammi (in teoria potresti trasportarci anche un adolescente, ma in quel caso non so se sarai in grado di sopportare tale sforzo).

Bambini/Ragazzi 3-12 anni

1. Abiti e rifugio:
Nel borsa da sopravvivenza e nel kit d’emergenza per l’auto hai degli articoli per i bambini? Dovresti, perché è poco probabile che possano portarsi da soli una borsa tutta per loro. Se non ci sono sacchi a  pelo abbastanza piccoli, prova i sacchi nanna, ci sono anche in dimensioni ridotte. E l’equipaggiamento per il clima? Pensa a coprire le estremità (mani,piedi e testa). Le scarpe da tennis non vanno bene in caso di disisastri. Prendi degli stivali robusti buoni in qualsiasi condizione atmosferica. Inserisci anche un buon paio di calzettoni, guanti e cappello. Assicurati che la tenda o il rifugio vadano bene per contenere tutta la famiglia. Pianifica immaginando che l’evento o il  disastro si verificheranno con il peggior tempo possibile.

2. Cibo:
Anche in un situazione di disastro i bambini potrebbero fare i capricci. Certo, mangeranno quello che c’è quando avranno davvero fame, ma non puoi sottovalutare le loro esigenze nutrizionali. Ecco perché devi includere nell’attrezzatura integratori e vitamine che siano indicati anche per loro. Quelli biologici contengono solo frutta e verdura in modo da poter essere assunti anche dai più piccoli. Se il bambino è troppo piccolo per inghiottire una capsula, aprila e riversa la polvere su cibo o nei liquidi. Come ho già detto, quando davvero avranno fame, mangeranno.

3. Medicine
I bambini si ammalano molto più facilmente degli adulti, perciò devi essere preparato. La prima cosa che devi fare è somministrare ai bambini dei farmaci per adulti nel caso quelli specifici per loro fossero introvabili. La seconda dritta riguarda un rimedio semplice per la diarrea, cosa comune tra i bambini, e consiste nel preparare una soluzione a base di zucchero, sale ed acqua per reidratare il corpo e reintegrare i liquidi persi con la diarrea.

4. Fai delle simulazioni
Non è semplice simulare un disastro naturale quando ci sono dei bambini piccoli ma potrai andarci vicino semplicemente facendo dei campeggi. In caso di disastro come ti ho già spiegato devi anzitutto scegliere se restare a casa o scappare, tuttavia, potresti essere costretto ad allontanarti. Quindi vai in campeggio a notte fonda con il kit o la borsa da sopravvivenza e con tutto quello che riesci a mettere in auto in meno di cinque minuti. Se anche la simulazione non dovesse riuscire alla perfezione, per lo meno ti darà un’idea di quello che rischi di dimenticare e inoltre sarà un’occasione per trascorrere insieme alla tua famiglia dei momenti divertenti nei boschi.

Ragazzi più grandi 12-18 anni

1. Potresti pensare che per i ragazzi più grandi non sia necessario un piano di preparazione per sopravvivere al disastro. Sbagliato. Potrebbero non aver mai pensato a cose del tipo sopravvivere ad un disastro o pericolo, per cui il tuo primo compito è di far si che ci pensino. Fai in modo che siano loro stessi a preparare la propria borsa, piuttosto che farlo tu. Spiega loro di cosa hanno bisogno e perché. Stai attento a non farli spaventare perché non ti sarebbe d’aiuto. Informandoli realisticamente e con sensibilità dei possibili disastri ed aiutandoli a prepararsi da soli darai loro una sensazione di potere ed una preziosa lezione che un giorno potranno trasmettere anche alla loro famiglia.

2. Portali all’aperto. Far stare i ragazzi a contato con la natura è il miglior modo per insegnar loro la sopravvivenza in modo naturale e divertente. Allontanali dal divano e dai videogame. Ecco alcune idee su come sostituirli:portali in campeggio o a fare trekking, insegna loro a fare giardinaggio, a pescare o a cacciare. Mostra loro come si accende un fuoco (quando avranno un’età adeguata), iscrivili nei boyscout, ad un corso di sopravvivenza o di preparazione per le emergenze. Costruisci un rifugio e, cosa più importante, falli divertire insegnando loro cose che gli torneranno utili non soltanto in situazioni di emergenza ma per tutta la vita.

Anche se a nessuno di noi piace pensare che possa accadere qualcosa ai nostri figli, dobbiamo comunque tenerci pronti così che nel momento del bisogno, avremo la certezza di saper fare tutto ciò che è necessario per salvarli.

Spero che queste dritte ti siano state utili come punto di partenza per programmare la sopravvivenza della tua famiglia.
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Attacchi Chimici – Cosa fare per sopravvivere all’esposizione di prodotti chimici tossici?

26 Luglio 2012 Nessun commento

sopravvivenza hai prodotti chimiciGli infortuni sul lavoro possono accadere anche negli ambienti controllati e a norma di sicurezza. Il danno più grosso si verifica quando gas tossici,  liquidi, o solidi vengono scaricati nell’ambiente.

Gli attacchi chimici di solito sono accidentali ma a volte possono essere anche il risultato di un’azione prevista e intenzionale.

Se ti trovi  in un ambiente tossico, le prime reazioni che si presentano sono occhi rossi e lacrimanti, soffocamento, difficoltà respiratorie e movimento scoordinato.

Se ti è possibile, capire e calcolare da dove viene la contaminazione è molto importante, quindi  allontanarti il più possibile dalla fonte.

Se ti rendi conto che sei stato esposto direttamente  ai prodotti chimici, devi rimuovere i vestiti, lavarti e pulirti con sapone ed acqua tiepida, per eliminare i residui che possono essersi attaccati sulla pelle e sui capelli e a seguire recarti prima possibile al pronto soccorso.

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Bandana – Ecco 28 cose che puoi fare con una bandana

19 Luglio 2012 Nessun commento

bandana uso per la sopravvivenzaUna bandana è un’altra di quelle cose che ha migliaia di possibili impieghi, ma nessuno specifico. Esattamente come il nastro adesivo e la corda. Cioè le cose che pesano e costano pochissimo ma che non devono mai mancare nella tua borsa di sopravvivenza o nel tuo kit di sopravvivenza urbana.

Ecco un breve elenco dei possibili impieghi di una bandana.

  1. Segnalazione
  2. Riparo per il collo contro il freddo
  3. Laccio emostatico
  4. Presina
  5. Raccolta cibi selvatici
  6. Riparo per il collo dal sole
  7. Benda (pronto soccorso)
  8. Fionda
  9. Tracolla (per un bastone)
  10. Corda (messa a fascia o in un modo simile)
  11. Salvietta o asciugamani
  12. Fascia
  13. Marsupio o borsa
  14. Sacca
  15. Imbottitura
  16. Pezza per la pulizia delle armi
  17. Carta igienica
  18. Segna percorso
  19. Pezza per piatti
  20. Tovagliolo
  21. Benda per occhi
  22. Filtro per l’acqua (come i filtri da caffè)
  23. Pezza per pulire occhiali o altri vetri
  24. Copri orecchie
  25. Strumento per lanciare sassi in linea con il braccio
  26. Maschera anti-polveri
  27. Da indossare bagnata per resistere al caldo
  28. Protezione in caso di starnuti

Conosci altri modi per utilizzare una bandana? Lasci un commento qui sotto.

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Come sopravvivere in casa durante un disastro?

12 Luglio 2012 Nessun commento

sopravvivere in casaLe opzioni di sopravvivenza durante un disastro dipendono dall’entità dell’emergenza. Le opzioni disponibili possono essere rimanere in casa o fuggire in strada.

Anche se la tua casa sembra essere un rifugio già pronto, può richiedere alcune modifiche di base per permetterti di sopravvivere in caso di guasti alla rete elettrica, alla rete idrica, ecc…

Nella propria casa è molto importante individuare la stanza che è naturalmente calda in inverno e fresca in estate.

Le camere con le finestre esposte a sud saranno illuminate ed esposte alla luce e al calore del sole per la maggior parte della giornata, mentre le camere con finestre a nord tendono ad essere più fresche perché non ricevono mai la luce diretta del sole.

Ricordati che nei piccoli spazi è più semplice far mantenere una temperatura alta, rispetto ai grandi spazi che tendono ad essere sempre più freddi come anche le stanze con i  soffitti alti  o le camere comunicanti possono dimostrarsi zone invivibili se fa freddo e non si hanno i mezzi per poterle riscaldare.

Quindi la stanza ideale è una stanza piccola, compatta come ad esempio la camera da letto. Se la maggior parte degli spazi della tua casa sono grandi e aperti puoi pensare di  destinare e dividere una porzione della stanza usando teloni o coperte per creare un riparo all’interno stesso del riparo.

Ricorda anche che l’aria calda essendo più leggera tende a salire in alto, quindi uno spazio mansardato sarà più caldo rispetto a uno spazio inferiore, per questo i  Loft sono spazi notoriamente caldi mentre gli scantinati tendono a rimanere freschi.

E tu come la pensi? Puoi condividere la tua opinione lasciando un commento qui sotto oppure partecipando alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Ecco le riserve di energia elettrica che devi preparare per i casi di emergenza

6 Luglio 2012 Nessun commento

alimentazione elettrica di emergenza sopravvivenzaDurante una perturbazione si può sempre verificare un black-out, alcuni sono di breve durata, e possono durare solo pochi secondi o minuti, invece nel caso di tempeste o altri disastri naturali possono renderci impotenti per giorni o settimane.

Per questo devi essere pronto a reagire a queste situazioni con fonti alternative di energia elettrica, luce e calore.

Le batterie ricaricabili sono utilissime in casi d’emergenza per alimentare telecamere, telecomandi, e giocattoli, ma purtroppo la maggior parte perde il  20% al mese della sua potenza  indipendentemente da come vengono conservate e utilizzate.

L’unica eccezione è rappresentata dalle batterie ricaricabili NiMH LSD (Low Self-Discharging NI-MH).

Le batterie ricaricabili  AA e AAA,  mantengono l’85% di potenza anche dopo un anno di utilizzo e possono essere ricaricate mille volte. Anche se risultano più costose, la spesa può essere ammortizzata in breve tempo, inoltre possono rimanere direttamente nel dispositivo che alimentano anche quando questo non viene utilizzato, senza che ci sia una fuga di potenza, cosa che invece accade con le batterie alcaline.

Se si preferisco le batterie alcaline monouso, bisogna ricordarsi sempre di toglierle del dispositivo elettronico quando questo non è in uso.

In casi di emergenza devi fare molta attenzione alle priorità dei tue bisogni.  Ad esempio, la comunicazione nei momenti di emergenza ha una priorità elevata quindi la batteria portatile la dovrai utilizzare per caricare il telefono cellulare piuttosto che per guardare un film al computer portatile.

Un altra buona abitudine è quella che riguarda il risparmio energetico. In casi d’emergenza se hai il bisogno di usare il computer portatile, ovviamente dovrai ridurre la luminosità dello schermo per poter estendere la durata della batteria. 

Per concludere faccio anche un piccolo accenno sui generatori di corrente. Questi infatti sono in grado di convertire i combustibili come benzina, gas naturale o propano in energia elettrica e in alcuni casi possono essere utilizzati anche come generatori di calore. Sarebbe importante quindi che riuscissi a procurartene almeno uno anche di piccole dimensioni  in modo da avere una buona fonte di energia in caso di black-out elettrico. E’ inoltre importante mantenere sempre al massimo il livello di combustibile del generatore in modo da poterlo utilizzare al momento del bisogno. Tuttavia puoi anche utilizzare delle taniche supplementari per aumentare la scorta di carburante. In questo modo potrai far funzionare il generatore di corrente più a lungo. Il prezzo per un piccolo generatore si aggira sui 400 / 500 Euro.

Puoi trovare varie offerte di gruppi elettrogeni su ebay: ebay – gruppi elettrogeni

Tuttavia un generatore di corrente anche se è un ottimo  strumento in caso di emergenze è utilizzabile anche in tantissimi altri casi in cui si ha il bisogno di corrente elettrica ma  non ci sono spine da utilizzare. Valuta quindi attentamente l’acquisto di un generatore di corrente al di la dell’uso in caso di emergenza (anche se è il più importante).

Perché una volta che ce l’hai potresti utilizzarlo anche in tanti altri casi.

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Ecco le 3 mappe che devono essere presenti nel tuo kit di sopravvivenza

29 Giugno 2012 Nessun commento

mappe sopravvivenzaChiunque è d’accordo nel dire che nel kit di sopravvivenza devono esserci delle mappe della propria zona. Vero, ma quanto ci hai messo a decidere quali mappe prendere? Se ti sei limitato a mettere nella tua borsa da sopravvivenza una cartina della statale, considera che ci sono almeno tre tipi di mappa che dovresti avere:

Mappa 1#) Una mappa dettagliata del territorio
Ti serve la mappa delle strade locali più dettagliata possibile. Per locali intendo quelle della tua città o, nel caso abitassi in una grande città, del tuo quartiere e delle zone in cui sei solito andare. Molta gente, a questo punto, dirà: “conosco la mia città palmo a palmo. Non mi serve certo una mappa”. Può darsi, però considera che in caso di emergenze regionali del tipo inondazioni, uragani o disastri causati dall’uomo, si possono verificare una serie di circostanze che rendono più semplice spostarsi se si ha una cartina. Un paio di strade che sei solito prendere potrebbero essere bloccate o allagate. Potresti dover uscire alla città da una zona diversa da quelle in cui sei solito andare. Quindi metti nella borsa da sopravvivenza anche una mappa di queste aree.

Mappa 2#) Una mappa topografica regionale
Pensa alle mappe che ti servono come ad un cerchio in espansione. Oltre alla mappa dettagliata del territorio ti serve una carta topografica regionale. In caso  di seria crisi regionale o di uno scenario di tracollo totale potrebbe essere necessario raggiungere determinate aree naturali come una fonte d’acqua o un parco.

Sulle strade principali, sia a piedi che in auto si creerà il caos, per cui i più svegli taglieranno dalla campagna. Quindi devi essere in grado di programmare come muoverti anche intorno alle montagne e ai fiumi.

Mappa 3#) Mappe ad ampio raggio
Ovunque tu vada, è certo che una volta fuori dalla tua zona non conoscerai tutte le strade. Perciò ha senso che  tu ti munisca di una mappa della zona ad ampio raggio, come la cartina della statale di cui si diceva prima, o delle regioni / stati intorno, se è il caso. Può rivelarsi uno strumento importante non soltanto per individuare quali percorsi seguire ma anche per renderti conto di quali strade e città evitare.

In circolazione trovi senz’altro delle buone mappe stradali e topografiche, però per una mappa super dettagliata della città probabilmente dovrai rivolgerti all’ufficio turistico locale. Ricorda anche di portare sempre con te una buna bussola o una radio e un GPS.

Hai messo in borsa altri tipi di mappe? Se è così, facci sapere quali e perché pensi che possano essere utili. Puoi condividere la tua opinione lasciando un commento qui sotto oppure partecipando alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Incendio – Ecco cosa fare per sopravvivere in caso di incendio

23 Giugno 2012 Nessun commento

sopravvivere ad un incendioDurante gli incendi, le fiamme si sviluppano in modo rapido e possono ridurre anche in pochi minuti in cenere quello che incontrano lungo il loro percorso.

La prima cosa da fare appena si percepisce che c’è un incendio è fuggire.

E’ molto pericoloso infatti cercare di domare le fiamme oppure soffermarsi a cercare i propri effetti personali. Queste operazioni ritardano la fuga e sono la causa di molte morti.

La via di fuga purtroppo non è sempre facile da individuare, può capitare infatti che al di là della porta che abbiamo scelto per uscire di casa, ci siano le fiamme. Per capire meglio, quale sia la via di fuga giusta, è importante appoggiare le mani alla parete o alla porta e sentire l’intensità del calore, se questo è eccessivo, è meglio cercare un’altra via di fuga perché probabilmente anche dall’altra parte ci saranno le fiamme e quindi è importante non aprire quella porta.

Durante l’evacuazione può succedere di dover attraversare corridoi o stanze già piene di fumo, il modo migliore per raggiungere l’uscita è procedere gattoni sul pavimento, in questo modo respirerai meno fumo, perché il fumo tende ad andare verso l’alto.

Se ti è possibile, è ancora meglio bagnare i vestiti prima di scappare.

Se l’incendio è all’esterno della stanza e non puoi scappare, è meglio mettere dei panni bagnati, sotto le porte e le fessure, in modo da ostacolare l’ingresso del fumo e aprire le finestre per far circolare l’aria. Fino all’arrivo dei soccorsi.

Una volta in salvo, non si devi mai per nessun motivo tornare in casa.

Anche nei casi d’incendio è molto importante creare un piano di sopravvivenza:

– individua le vie di fuga sia primarie che secondarie
– crea una mappa dell’edificio
– determina in anticipo dove andrai al momento dell’incendio, quello che ti porterai, e come intendi incontrare gli amici o familiari
– anche in questi casi e bene provvedere in anticipo nel attrezzare una borsa di sopravvivenza che possa garantire, almeno per 72 ore, tutti bisogni di base, compresi gli indumenti caldi, luci di emergenza e il cibo.
-non lasciarti prendere dal panico e cerca di agire con la massima lucidità
– dai immediatamente l’allarme e chiama i Vigili del Fuoco appena vedi le fiamme
– prima di aprire qualunque porta controlla con il dorso della mano se è calda, il fuoco è vicino quindi se è calda non aprirla. Se invece è fredda aprila lentamente per verificare se l’ambiente è invaso dal fumo
– se non ci sono persone all’interno, esci e chiudi porte e finestre dei locali incendiati
– proteggiti il naso e la bocca con fazzoletti o altri indumenti possibilmente bagnati
– se ti è possibile farlo in condizioni di sicurezza, chiudi gli interruttori generali dell’energia elettrica e del gas
– se ti trovi in un edificio a più piani, e l’incendio si è sviluppato ai piani inferiori, sali in alto in attesa dei soccorsi
– non usare in nessun caso l’ascensore
– non usare l’acqua per spegnere incendi vicino a macchine o elementi in tensione

E tu come la pensi? Sono sicuro che questi suggerimenti ti saranno molto utili in caso di incendio. Se vuoi condividere la tua opinione lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Sai qual’è la quantità di acqua di cui hai bisogno per sopravvivere?

17 Giugno 2012 Nessun commento

acqua sopravvivenzaLa maggior parte dei manuali di sopravvivenza consiglia di avere quattro litri di acqua a persona, al giorno: metà da bere e per metà per servizi igienico-sanitari. Tuttavia l’ambiente, influenza fortemente la quantità di acqua necessaria, quindi 4 litri possono essere considerati una quantità minima da avere a disposizione.

Nel caldo deserto si possono perdere oltre quattro litri di acqua in meno di un’ora! Non lasciarti ingannare solo perché vedi il sudore! In ambienti asciutti e caldi, il sudore tende a evaporare immediatamente e crea l’illusione che la sudorazione non ci sia stata.

Ci sono altri fattori che possono aumentare il rischio di disidratazione: una dieta ad alto contenuto di grassi, proteine e sale; una gravidanza o un allattamento al seno in corso; scottature o altre lesioni da ustione; varie malattie; l’alta quota; il maltempo (molto caldo o molto freddo); l’alcool o la caffeina; l’esercizio a cui è sottoposto il fisico stesso.

Devi calcolare attentamente la quantità di acqua di cui hai bisogno. E’ è sempre meglio sbagliare esagerando, quindi calcolando delle quantità maggiori, anche perché inevitabilmente ci sarà qualcuno insieme a te che sarà meno preparato a livello di rifornimento e sarà grato per la tua previdenza.

La sensazione di sete non deve essere mai utilizzata come parametro o indicatore di quando si deve bere, perché una volta percepita questa sensazione il corpo risulta essere già ad un livello più basso, di un litro o più, rispetto ai liquidi necessari.

Anche quando non hai voglia di bere, sforzati di bere e rimarrai idratato. I nostri corpi possono assorbire all’incirca 56,6 gr di acqua ogni 15 minuti, bevendo acqua regolarmente si riduce il rischio di massimizzare l’assorbimento.

Tieni d’occhio quelli intorno a te (soprattutto se sono molto giovani o molto vecchi), e monitora gli intervalli che intercorrono tra una bevuta e l’altra. In più cerca di cogliere in tempo gli eventuali segni di disidratazione.

Anche se l’acqua è senza dubbio il miglior idratante, bevande sostitutive, come ad esempio il Gatorade, possono considerarsi una buona alternativa, avendo tra l’altro anche un buon sapore e quindi si bevono più semplicemente. Questo può rappresentare un fattore altamente motivante in particolare con i bambini, ricordati però che come tanti altri prodotti, deve essere assunto con moderazione. Questi prodotti non rendono più dell’acqua pura a livello di proprietà e di effetti, quindi è bene non sovraccaricare il corpo con elevati dosaggi.

Ricordati anche che api, vespe e altri insetti urticanti sono attratti dallo zucchero, quindi prima di bere fai sempre molta attenzione e guarda cosa c’è sia fuori che dentro al contenitore, per evitare di ingoiarne uno accidentalmente.

E tu come la pensi? Puoi condividere la tua opinione lasciando un commento qui sotto oppure partecipando alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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