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Gruppo Elettrogeno e Generatori di corrente – Ecco perchè sono importantissimi per sopravvivere in caso di emergenza

11 Giugno 2012 Nessun commento

generatore di correnteI generatori di corrente convertono i combustibili come la benzina, il propano, o il gas naturale in elettricità. I generatori portatili utilizzati per il sostegno domestico hanno abbastanza potenza per  far funzionare gli apparecchi quali le luci, ventilatori frigoriferi ( se non di grosse dimensioni) ed altri apparecchi elettrici.
L’utilizzo di un generatore di corrente elettrica è indispensabile per sopravvivere
in caso di emergenza o black out prolungato in quanto oggi siamo molto dipendenti dalla corrente elettrica.

Le più grandi costruzioni, come gli ospedali, sono invece collegati a dei grossi generatori in standby che si attivano automaticamente quando è in corso un’interruzione elettrica.
Se pensi di acquistare un generatore come fonte di energia elettrica in caso di emergenza, devi  prima di tutto determinare approssimativamente di quanti watt di potenza hai bisogno.

Un piccolo generatore domestico produce dai 500 ai 2.000 watt di elettricità, che è sufficiente per far funzionare molti apparecchi elettrici come luci, stufette, piccoli frigoriferi, ecc..

Invece un generatore di taglia media produce dai 2.000 ai 4.000 watt, cioè una potenza in grado soddisfare le esigenze di una casa media. In secondo luogo, devi prendere in considerazione come utilizzerai il tuo generatore.

In mercato esistono vari tipi e modelli di generatori, con diversi prezzi e formati, ma anche con diverse funzionalità. Se pensi di voler alimentare l’elettronica sensibile come i calcolatori, avrai bisogno di un generatore con stabilizzatore di tensione incorporato o dovrai usare una protezione di impulso per impedire possibili danni.
Se pensi di collegare il generatore direttamente ai collegamenti domestici, dovrai rivolgerti ad un elettricista professionista per installare un interruttore di trasferimento che stacca la corrente alla tua casa dalla griglia generale per poi collegare il generatore in caso di interruzione di corrente.

In terzo luogo, ricordati che i generatori sono rumorosi e richiedono la manutenzione annuale. Se scegliete di investire in un generatore, seguite le istruzioni per mantenerlo in buone condizioni e evitare quindi che sia guasto nel momento in cui ne hai bisogno.

Per quanto riguarda il rumore, oggi esistono oggi dei generatori silenziati i quali hanno una particolare insonorizzazione per quanto riguarda lo scarico del motore. E credo che l’acquisto di un generatore silenziato sia una mossa molto intelligente in quanto essendo silenzioso otterrai molti benefici grazie al minor rumore emesso da questo. ( in casa ci sarà meno rumore e i malintenzionati non sentendo il rumore non sapranno della presenza del tuo generatore).
Il generatore deve essere posizionato all’esterno in una zona asciutta e ben ventilata, al riparo da pioggia e da neve.

Molto importante mettere in sicurezza il generatore per impedire la scossa elettrica accidentale. E’ sempre consigliato far installare da elettricisti qualificati un interruttore di trasferimento per collegare il generatore direttamente al sistema elettrico di casa.

Ciò permetterà di usare le prese normali già esistenti. Ma prima del collegamento del generatore, è molto importante spegnere tutti gli apparecchi elettrici non indispensabili e dare la priorità di alimentazione agli apparecchi necessari, in questo modo limiterai lo spreco energetico.

Il generatore non deve mai essere messo in funzione in ambienti interni, perché le emissioni hanno un alta concentrazione di ossido di carbonio, che porta rapidamente all’avvelenamento.

Il generatore deve essere sempre pulito e collaudato annualmente come insegnato a dal fornitore.

Puoi trovare varie offerte di gruppi elettrogeni su ebay: ebay – gruppi elettrogeni

Spero che questi suggerimento ti sono stati utili per capire come acquistare e utilizzare un generatore di energia . Se vuoi condividere la tua opinione, lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Anziani e Sopravvivenza – Ecco come organizzare un ottimo piano di sopravvivenza se ci sono anziani

4 Giugno 2012 Nessun commento

anzini sopravvivenzaE’ insita nei preparativi per un emergenza  l’idea di prendere armi e bagagli e trasferire la famiglia in un luogo lontano. Quando di mezzo c’è anche un amato anziano, però, può essere necessario rivedere i propri piani.

Il Problema:
Al momento del problema, se non ti decidi velocemente  a partire o se si verifica un evento tanto ampio da causare un esodo di massa, potresti trovarti a dover abbandonare l’auto per un ingorgo, metterti in spalla la borsa per la sopravvivenza e proseguire a piedi. Tutto ciò che ti serve è una mappa, che devi essere in grado di leggere, ovviamente, una bussola ed un paio di scarpe da trekking comode per ciascun membro della famiglia.

Tuttavia può accadere che le cose non siano così semplici. Potrebbe capitare, infatti, di avere con te una persona anziana, o un disabile di cui ha la responsabilità. Già il solo fatto di stiparli in auto con il resto della famiglia è, nella migliore delle ipotesi, una cosa traumatica, pensa se ti trovassi di fronte ad un ingorgo o se delle radiazioni elettromagnetiche mandassero fuori uso l’auto. Che fare? Se hai intenzione di far spostare i tuoi amati anziani in auto, devi fare i conti anche con la concreta possibilità di doverti muovere a piedi per un po’ con loro al seguito. Ed è per questo che ti serve un piano.

Piano A – Restare in casa
Una possibilità reale con cui fare i conti potrebbe essere che, in uno scenario simile, non sia materialmente possibile fare armi e bagagli. A seconda dell’età o della malattia della persona cara, a meno che non ve ne andiate via molti giorni prima, rimanere dentro potrebbe essere l’unica possibilità. Possibilità ben probabile se in casa hai una persona malata, un anziano o un ferito. La prudenza, in tali casi, richiederà che ti prepari all’evento nella tua abitazione. Ricordati che prepararsi a sopravvivere richiede sempre dei compromessi.  Non avrai mai tutto quello che ti serve e l’ubicazione in cui ti trovi non sarà mai perfetta. Per il bene dei nostri cari, però, bisogna essere flessibili e se spostarsi in un luogo più propizio non è una possibilità percorribile, allora dobbiamo sfruttare al meglio quello che abbiamo a disposizione.

Concentrare gli sforzi:
Se per il bene dei tuoi cari hai programmato di non spostarti, allora devi pianificare alcuni aspetti fondamentali. Cibo, acqua, rifugio, calore, medicine, attrezzature mediche, prodotti per l’igiene personale e energia di riserva. E’ necessario che parli con loro prima dell’evento per avere le idee più chiare su quali bisogni hanno. Fai in modo di non farli allarmare, basta che tu chieda loro gli aspetti essenziali della loro routine quotidiana (pillole che assumono, impegni, iniezioni e dosaggi, prodotti per l’igiene, attrezzature mediche che richiedono l’uso della corrente elettrica, cibo preferito ecc…). Dopo aver parlato con loro, potrai lavorare al piano per aiutarli in caso di emergenza.

Ecco alcuni principi fondamentali per aiutarti nella pianificazione:

  1. Insegna agli altri come usare le attrezzature mediche  
  2. Scrivi un elenco dettagliato di cose da fare per “prestare assistenza”
  3. Medicinali da prescrivere, lista dei farmaci con relativi dosaggi, elenco eventuali allergie
  4. Prova ad acquistare una fornitura di farmaci in più, in modo che duri 30-60 giorni
  5. Cerca dei rimedi alternativi ai farmaci disponibili in erboristeria
  6. Prendi degli occhiali di ricambio e  le batterie per gli apparecchi acustici
  7. Prendi  delle batterie extra per la sedia a rotelle e dell’ossigeno
  8. Segna i numeri seriali di apparecchi tipo pacemaker
  9. Prendi  l’assicurazione medica e la tessera sanitaria
  10. Scrivi l’elenco di medici, parenti e amici da avvisare in caso di incidente
  11. Procurati dei prodotti per l’igiene in più  del tipo di quelli usati dal tuo caro
  12. Kit di pronto soccorso
  13. Integratori a base di vitamine per compensare la dieta

Piano B – Scappare fuori
Se pensi di essere in condizione di andare via (o di poter essere costretto a farlo), allora devi aumentare le possibilità di riuscita del tuo piano d’evacuazione. Una delle cose che dovrai fare sarà raggiunger a piedi il rifugio. Ci son diversi modi per incrementare le possibilità di riuscita con un membro anziano o malato. Se il terreno lo consente, puoi munirti di un carrello o di un altro strumento simile. Quando non li usi, puoi ripiegarli e questi possono trasportare fino a 300 chili. Sono anche abbastanza economici. Amazon ne ha uno che costa 93$, per esempio. Fai in modo di spiegare la cosa ai tuoi cari anziani con tutto il tatto necessario, in modo da non ferirne il senso dell’orgoglio, ma considera che in questo modo il loro spostamento sarà molto più semplice. Sul terreno adatto, il trasporto di persone e generi di consumo sarà molto più efficiente e aumenteranno le possibilità di sopravvivenza. 

Altre idee:
Tra le altre idee c’è l’acquisto di una sedia a rotelle.  Anche se in questo momento non gli serve, tieni conto che dovrà percorrere molta strada a piedi. Lo svantaggio è che le sedie a rotelle vanno bene soltanto per superfici pavimentate. In alternativa alla sedia puoi prendere una bicicletta o un  triciclo, se il tuo anziano è in condizione di usarlo.
Assicurati che il tuo caro abbia buone scarpe ed un bastone da passeggio per mantenere l’equilibrio. Fai in modo che le scarpe calzino bene e che siano fatte di un materiale resistente all’acqua tipo pelle o di un materiale sintetico che mantenga i piedi all’asciutto. Se hai intenzione di portare con te tutta la famiglia, dovrai organizzare un riparo da esterni tipo una tenda. Ricordati che la protezione dalle intemperie è l’elemento base della sopravvivenza. Nel valutare le dimensioni della tenda tieni conto del peso che devi portarti dietro. 

Pensando ai membri più deboli della tua famiglia aumenti la fiducia nelle tue capacità di pianificatore e dai un senso di tranquillità a tutti, accrescendo le possibilità di sopravvivenza.

Gli studi sui disastri dimostrano che le persone anziane:

  • Sono ad alto rischio nutrizionale in caso di disastro e rischiano di dimenticare di assumere i farmaci necessari.
  • Sono preda facile di imprenditori senza scrupoli e di truffatori che sfruttano la calamità a proprio vantaggio.
  • Sono a rischio di abusi fisici e psichici, perché nelle ultime fasi del disastro le ragioni di stress della famiglia aumentano.
  • Hanno meno probabilità dei giovani di ricorrere ai mezzi di soccorso ordinari come FEMA o Croce Rossa.
  • Hanno una ripresa economica più lenta.
  • Son vittime di abbandono da parte della società dopo un disastro.
  • Accusano spesso problemi di salute dopo i disastri.
  • Non rispettano necessariamente gli avvisi di disastro.
  • Sono più lenti nella registrazione, in caso di disastro, e una volta iscritti non completano gli adempimenti necessari per ottenere assistenza.

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Sommossa – Ecco il piano d’azione per sopravvivere ad una Sommossa o dsordine pubblico

28 Maggio 2012 Nessun commento

sopravvivere ad una sommossaUna sommossa è una forma di disordine messa in atto da gruppi di individui. Solitamente è accompagnata da atti e episodi di violenza, come il vandalismo e altre forme di comportamenti criminali, che non è facile gestire e controllare.

La maggior parte delle sommosse risultano essere alimentate da azioni individualiste non coordinate e caotiche, dove non è presente un leader o un fine, quindi si possono classificare come manifestazioni disorganizzate, durante le quali si possono verificare anche danneggiamenti e distruzioni di proprietà.

Come piano d’azione, se ti trovi coinvolto in una sommossa l’unica cosa da fare è scappare dalla calca e rifugiarsi in luogo sicuro lontano dagli scontri.

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Piano di Sopravvivenza per Attività Commerciali – Sai come pianificare la ripresa dell’attività dopo il disastro?

22 Maggio 2012 Nessun commento

pianificazione della ripresa dell’attività dopo il disastroLa maggior parte delle attività (piccolo commerciante, aziende, imprese, ecc..)  si preparano sempre alle situazioni di emergenza implementando gli impianti di sicurezza e i sistemi di prevenzione tipo allarmi, estintori, ecc..,  migliorando la sicurezza aziendale,  predisponendo la formazione di un team apposito che possa intervenire durante l’emergenza e stipulando un buon contratto d’assicurazione.

Ma la preparazione all’emergenza in realtà non consiste soltanto nell’essere consapevoli di quello che accadrà, ma anche nell’identificare i mezzi per riprendersi dal disastro. Qui entra in gioco la pianificazione della ripresa dell’attività dopo il disastro e uno degli aspetti più importanti  riguarda la protezione dei dati.

In realtà la pianificazione della ripresa dell’attività è composta da due ampi temi:

  1. la gestione del rischio
  2. la pianificazione della continuità aziendale

 

E per consentire all’azienda di riprendersi e ricominciare ad operare normalmente dopo una crisi, è necessario che siano prese seriamente in considerazione le seguenti procedure.

Un aspetto importante nella pianificazione della ripresa dell’attività è l’analisi dell’impatto sugli affari. L’analisi dell’impatto sugli affari prevede una valutazione approfondita dell’influenza e del rischio nei vari settori d’affari in cui opera l’azienda.

L’idea è quella di identificare la natura del contributo agli affari, in ipotesi, della divisione risorse umane o del reparto tecnologie informatiche per l’organizzazione globale, se sia un contributo di tipo funzionale o monetario.

Questo è un primo passo nella determinazione delle priorità per la ripresa dell’attività.

La pianificazione della ripresa dell’attività deve includere anche il successivo sviluppo del piano di ripresa. Basta predisporre un doppione del database.

L’azienda deve preoccuparsi anche di mantenere integri i dati mediante procedure di backup e valutare il lasso di tempo necessario al ripristino dei dati.

In realtà ci sono due modi per classificare l’importanza di un database: PRO ed TRO.

OPR è il sinonimo di punto di ripristino oggettivo. La priorità è quella di eseguire il backup dei dati il prima possibile. Ciò vale in particolare per le imprese i cui file vengono costantemente aggiornati. Compagnie aeree e assicurative sono i migliori esempi di questo genere d’impresa. Per questo motivo la frequenza di salvataggio dei dati del database in queste imprese è più elevata. Di solito i back-up vengono effettuati mensilmente, settimanalmente o anche quotidianamente.

Aziende basate su Internet, sviluppatori web e aziende di e-commerce si stanno apprestando per rendere i loro piani di ripresa aziendale post disastro più affidabili e immediatamente disponibili.

TRO sta per trempo di recupero obiettivo. Si riferisce al lasso di tempo necessario al recupero dati e al ripristino del sistema dal momento del disastro fino  alla piena operatività. Per queste aziende, prima i dati verranno ripristinati, prima gli affari torneranno alla normalità.

 

Ricorda che durante le situazioni di emergenza ad essere in pericolo non sono solamente i beni materiali ma anche  i dati, che sono la linfa vitale delle aziende moderne. E’ quindi tuo impegno  proteggerli. Seguendo queste procedure, sarai in grado di rendere la tua pianificazione di ripresa aziendale post disastro più efficace.

 

Spero che seguendo queste procedure, sarai in grado di rendere la tua pianificazione di ripresa dell’attività post disastro più efficace. Per condividere la tua opinione, lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

 

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kit di sopravvivenza e Kit di Emergenza – Ecco cosa devi sapere

15 Maggio 2012 1 commento

kit di sopravvivenzaUn kit di sopravvivenza può contenere l’attrezzatura essenziale da usare in occasioni particolari e per scopi legati a situazioni d’emergenza. I viaggiatori in genere portano con sé un kit di emergenza contenete dei soldi, un kit di pronto soccorso, una torcia elettrica e delle batterie, delle candele, una confezione di fiammiferi impermeabili, un apriscatole, dei cibi in scatola e preconfezionati e dell’acqua potabile.

Il kit di sopravvivenza può anche essere realizzato in casa e contenere delle cose essenziali, tipo gli strumenti e le attrezzature che possono tornare utili nei momenti di emergenza o in caso di calamità.

Un kit di sopravvivenza è in genere composto da una borsa in cui si conserva tutta l’attrezzatura di base oltre a un kit di pronto soccorso, l’equipaggiamento essenziale da utilizzare in caso di calamità o quando si è al buio e una serie di dispositivi di comunicazione. Le dimensioni del kit possono variare a seconda del numero di elementi di cui è composto.

Infatti in molti casi non parliamo più di kit di sopravvivenza ma ben si di zaino di sopravvivenza.

In casi tradizionali il Kit si sopravvivenza viene chiamato kit di emergenza. Se vogliamo i due termini sono intercambiabili, sebbene in gergo militare si preferisca chiamare gli oggetti confezionati e conservati per gli usi di emergenza con il nome di kit di sopravvivenza.

Di contro i campeggiatori usano l’espressione zaino di sopravvivenza per riferirsi tanto ai kit d’emergenza quanto a quelli da sopravvivenza e i privati parlano di  kit di emergenza per riferirsi a quella serie di articoli che hanno predisposto in casa proprio per far fronte alle situazioni di emergenza.

Tuttavia stiamo parlando sempre della stessa cosa.

E’ molto importante che si disponga di un kit di emergenza quando si verifica una calamità e le persone rimangono confinate nelle proprie case per alcuni giorni o dimorano presso un qualche centro di evacuazione.

Considera che un kit di sopravvivenza va preparato in modo da poter essere utilizzato per un minimo di tre giorni. Va conservato in modo sicuro e deve essere ben protetto.

Avere un kit di sopravvivenza è una cosa fondamentale per garantirti la tua sopravvivenza ma anche quella della tua famiglia  o del gruppo di persone che sono con te in caso in cui si dovesse verificare un qualche tipo di calamità.

I kit di sopravvivenza possono essere personalizzati secondo le esigenze di chi dovrà usarli e possono contenere anche delle cose in più rispetto ai semplici articoli di base. E’ bene, tuttavia, che le cose che contengono siano sempre essenziali e di pronto utilizzo.

E’ utile che ci si trovi ben preparati nell’evenienza che si verificasse una qualche calamità. La preparazione del kit di sopravvivenza è uno dei modi più proficui per superare le sfide che possono presentarsi in una situazione di emergenza. A fianco del kit di emergenza, però, è bene avere anche un piano di sopravvivenza.

Il piano di sopravvivenza o di emergenza (dipende come lo vuoi chiamare) può essere pensato per un singolo individuo o per tutta  la famiglia è aiuterà tutti a far la cosa giusta nel caso si verificasse una situazione di emergenza.

Per fare un piano di emergenza basta meno di un’ora. Il piano può includere aspetti relativi alla salute, contatti e numeri di telefono di varie persone, e la lista dei rischi della regione. Il contenuto del piano può variare a seconda della persona che lo redige. Sarà meglio, inoltre, che il piano d’emergenza venga affisso al muro o magari collocato entro un apposita  cornice.

La sopravvivenza è una delle preoccupazioni fondamentali degli esseri umani. Le persone devono sopravvivere a diversi generi di sfide per poter vivere. Il progresso della civiltà è in grado di fornire agli uomini maggiore possibilità e migliori opportunità per sopravvivere e perfezionare la qualità della loro vita.

 

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Fulmini – Ecco cosa fare per sopravvivere in caso di fulmini

9 Maggio 2012 Nessun commento

sopravvivere ai fulminiIn un anno in tutto, sono centinaia le persone che vengono uccise dai fulmini. Solo negli Stati uniti il numero medio di morti per fulmini è di circa 80 ogni anno.

La probabilità di essere colpiti da un fulmine è relativamente bassa, ma con un rapporto di 1 su 2.000.000, tuttavia potresti sempre essere uno degli sfortunati

La tua famiglia non è esente da rischi. Quindi, anche se tu e la tua famiglia abitate nella più sicura delle case, ricorda che un fulmine può ancora uccidervi. Raduna i membri della famiglia per parlare di come affrontare e gestire un’emergenza fulmini.

La prima cosa che devi insegnare ai tuoi figli è il modo con cui capire quando un fulmine sta per colpire. Se sentono che i capelli si intirizziscono alla radice, dì loro di buttarsi immediatamente a terra.

Le mani devono essere poggiate sulle ginocchia, con i palmi non allargati.

Quando ci si trova per strada durante i temporali, è necessario tenersi lontani dai pali del telefono, dagli alberi o dai luoghi in collina in quanto è più probabile che caschi un fulmine. Se sei circondato da alberi, vedi di rimanere sotto quello più piccolo.

Non trattenerti ai piani alti della casa. Evita gli ambienti umidi della casa e stacca la corrente elettrica se possibile.

Mai rimanere in garage, le moto, i trattori e le macchine sono fatte di metallo e quindi tendono ad attirare i fulmini anche se sono isolate da terra grazie alle gomme. Ma questo non impedisce al fulmine di prendere te che sei li accanto e con i piedi sul terreno.

Un buon suggerimento per la gestione di un emergenza fulmini è quello di chiudere tutte le finestre, o meglio ancora di starne lontano.

Dì ai membri della famiglia di non tentare di fare telefonate durante una tempesta di fulmini.

E infine, qualcuno in famiglia, o tutti, se possibile, dovrà imparare a praticare la RCP ovvero la rianimazione cardio polmonare da praticare ad un soggetto nel caso fosse colpito da fulmine.

 Ricorda che quando la natura s’infuria, la famiglia deve essere pronta ad affrontare la sua ira.

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Piano di Sopravvivenza – Ecco alcuni suggerimenti utili

4 Maggio 2012 Nessun commento

piano di sopravvivenzaTi sei mai posto queste domande prima d’ora:

  • Cosa c’è dentro il tuo frigo in questo preciso momento?
  • Il cibo per cani o gatti che hai in casa può essere consumato anche dagli esseri umani?
  • Hai un luogo sicuro per radunare la tua famiglia in caso d’emergenza?
  • Chi andrà a prendere i tuoi figli a scuola, nel caso in cui tu non possa farlo?
  • Hai dei cani in casa?

Ebbene, queste domande potrebbero sembrarti quasi intimidatorie, potresti pensare che siano invasive della tua privacy, e sopratutto, potrebbe essere del tutto inusuale per te rispondere ad esse.

Ebbene, se ha familiarità con i piani di sopravvivenza, ti accorgerai subito che l’argomento di queste domande è la preparazione della tua famiglia alle situazioni di emergenza.

Il piano di sopravvivenza purtroppo è uno degli aspetti meno affrontati nell’organizzazione della sicurezza familiare. Puoi aver fatto preparare la tua famiglia al meglio in fatto di sicurezza, puoi, ad esempio, aver seguito dei seminari su come far fronte all’emergenza in famiglia, o avere tutti i libri sulla sicurezza e sull’emergenza domestica, puoi anche aver installato impianti di sicurezza ad alta tecnologia e sistemi di allarme in tutta la casa, ma se non hai un piano di sopravvivenza, quando quel giorno tanto temuto arriva, tutto questo non ti servirà a nulla.

Per fortuna non devi preoccuparti più di tanto. Puoi davvero fare qualcosa di efficace per preparare la tua famiglia agli scenari peggiori. Ricorda, quando fai il piano per la sopravvivenza, devi considerare tutte le possibili minacce, le calamità e i disastri che possano verificarsi.

Le emergenze legate alla casa possono includere gli incidenti più comuni, corti circuiti o incendi, incidenti fisici, come una caduta dalle scale, un’esplosione dovute a una fuga di gas, terremoti, tifoni, inondazioni e persino i ladri.

Il primo passo nella pianificazione dell’emergenza è quello di fare un elenco dei numeri di telefono delle unità di emergenza come la polizia, carabinieri, vigili urbani, i vigili del fuoco, protezione civile, gli ospedali, le cliniche, includendo anche i numeri del personale tecnico, in caso di incidenti agli apparecchi elettrici.

Sarebbe meglio che questo elenco venisse tenuto accanto al tavolino del telefono o nel luogo in cui di solito si parla al telefono. In questa maniera ogni membro della famiglia potrà visualizzare i numeri ogni volta che alza il telefono.

Le uscite di sicurezza devono essere individuate in maniera chiara, nel caso la vostra casa subisse un’invasione di qualsiasi genere. E non dimenticare di mandare ogni membro della famiglia nel posto dove avete programmato d’incontrarvi nel caso in cui non doveste essere tutti presenti al momento dell’emergenza. Potrebbe essere una buona cosa che la meta scelta come rifugio fosse la casa di un parente che abita nella zona.

Infine, tieni sempre con te una foto di famiglia o delle foto individuali dei tuoi familiari. Può essere utile nell’ipotesi in cui uno dei membri dovesse mancare all’appello.

Ricorda, la pianificazione di emergenza non è una pura e semplice opera di pianificazione: è una preparazione indispensabile per sopravvivere in caso di emergenze.

Spero che questi brevi suggerimento ti saranno utili per creare il tuo piano di sopravvivenza. Se vuoi condividere la tua opinione, lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Ecco cosa penso dei NON Survivalisti

30 Aprile 2012 Nessun commento

i non survivalistiNel corso degli anni, confrontandomi con amici e parenti ho avuto modo di scoprire un bel po’ di cose sui non survivalisti. Maschi o femmine che siano, queste persone presentano alcuni tratti in comune:

  1. L’ignoranza
  2. l’egoismo
  3. la disperazione
  4. La paura
  5. L’arroganza

Ignoranza:
Difficile a credersi nell’era post 11 settembre eppure succede ancora. In genere assume la forma del “Qualcuno si prenderà cura di noi” dove quel “qualcuno” si riferisce in genere al governo ma anche alle organizzazioni internazionali e al volontariato.

Egoismo:
Questo è forse il tratto più difficile da superare. La cicala e la formica. La formica lavora per tutta la primavera, l’estate e l’autunno per prepararsi all’inverno mentre la cicala passa tutto il tempo sotto il sole godendosi ogni secondo  e pensando che il bel tempo non durerà per sempre. “Non voglio sacrificare il mio benessere di oggi per un possibile tornaconto futuro”. Un simile atteggiamento si traduce spesso nel negare che ci sarà un qualche tipo di emergenza o disastro.

Disperazione:
E’ un aspetto peculiare che mi è capitato di vedere in certi adulti quando ero ragazzo. “Il mondo sarebbe tanto orribile dopo una guerra nucleare che preferisco non sopravvivere”. E’ un osso duro, perché la disperazione non risponde alla ragione.

Paura:
E’ simile alla disperazione ma è più semplice da affrontare perché non implica la totale perdita di speranza. Spesso si ha paura di fare un piano o di parlarne con la famiglia o con il coniuge per paura di scoprire di non avere le risposte alle questioni da affrontare in una situazione in cui è in ballo la “sopravvivenza della propria famiglia”. La verità è che queste risposte non le ha nessuno. L’unica cosa che puoi fare è tenerti preparato. Il resto starà alla tua capacità d’improvvisare quando arriveranno il disastro o il Teotwawki.

Arroganza:
In genere si presenta come “ Non può accadere qui, siamo in Italia” oppure cose del genere accadono solo nel terzo mondo”. In realtà può benissimo accadere qui e in qualsiasi momento. Soprattutto perché la nostra società è interamente fondata sull’uso dell’elettricità e del petrolio. Ecco perché addirittura qui le cose saranno nettamente peggiori. Nei paesi del terzo mondo la gente è abituata a vivere senza e a fare a meno dell’essenziale. Una sospensione dei mezzi che usiamo nella vita quotidiana, tipo l’elettricità, potrebbe causare il panico. 

 

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Ecco come far partecipare il Partner al piano d’emergenza e ai preparativi per la sopravvivenza

23 Aprile 2012 Nessun commento

Come parlare al partner:In fatto di sopravvivenza, è molto importante che anche il partner/coniuge partecipi al piano d’emergenza e ai preparativi per la sopravvivenza.

Ecco alcune idee per iniziarne a parlare con tua moglie, marito o fidanzato/a.

Come parlare al partner: Pianificare una riunione (annuale, semestrale, trimestrale).

La pianificazione di una riunione è un aspetto importante per far partecipare il partner al piano d’emergenza. E’ vitale per entrambi sedersi accanto e tirare giù un piano da utilizzare e in alcuni casi anche da presentare al resto della famiglia.

 

Come capofamiglia, gli altri si aspetteranno che siate voi a guidarli e ad assumere la leadership.

1#) Inizia con poco: Quando parli con il tuo partner/coniuge dei preparativi per l’emergenza è importante iniziare con incontri brevi in cui discutere aspetti importanti del piano familiare (finanze, scuola, bambini etc). Chiedi al partner di farsi venire delle idee per il prossimo incontro su cibo, carburante, acqua, rifugio. Se lo farete insieme diventerà sempre più un lavoro di squadra e sempre meno una cosa che riguarda soltanto te.

2#) Evita l’approccio intimidatorio: Quando parli al tuo partner, evita di essere troppo drammatico dicendo cose del tipo “cosa accadrebbe se”. Cerca piuttosto di rifarti agli eventi storici (inondazioni, tempeste, tumulti, penuria di cibo) e di proporre un piano sensato per andare via o per restare e che coinvolga aspetti tipo il cibo, l’acqua, il trasporto personale, e il rifugio.

3#) Divertimento: piuttosto che rendere la cosa noiosa, fai in modo di inserire anche delle cose divertenti da fare insieme nel piano d’emergenza. Andare in campeggio, piantare un orto, fare un corso di conservazione e preparazione dei cibi, andare al poligono del tiro o a caccia, a fare shopping o un corso di primo soccorso. Sarà divertente per tutti.

4#) Se entrambi sarete coinvolti non c’è il rischio che qualcosa vada storto se uno dei due non c’è. Considera che in una situazione d’emergenza la comunicazione può interrompersi e le autostrade diventano come dei parcheggi per cui potresti non essere in grado di raggiungere i tuoi. Se entrambi conoscete il piano starai più tranquillo al pensiero che se qualcosa non funzionasse, l’altro sarà in grado di farsi carico della situazione (cosa fare, dove andare).

 

Io e la mia partner abbiamo discusso a lungo di cosa accadrebbe se nei negozi di alimentari le scorte di cibo andassero esaurire e degli eventi che potrebbero portare a conseguenze di lunga durata (tempeste solari, EMP/tracolli economici, Terremoti etc).

Fondamentalmente ho considerato una serie di eventi possibili e le ho mostrato come l’esito più probabile potrebbe essere quello di vivere senza confort come a metà dell’800. Ponendo un limite temporale  a tali eventi (6 mesi per eventi climatici o scioperi, alcuni anni per casi peggiori) l’ho aiutata davvero a mettere le cose in prospettiva e a superare la paura e gli stratagemmi che l’accompagnano.

La mia partner adesso è molto più coinvolta perché sa di dover essere d’aiuto ai suoi figli (e a suo marito) in caso di  necessità. E’ anche più consapevole del nostro tallone d’Achille e che il benessere della nostra famiglia è una combinazione di elettricità, cibo, acqua, rifugio e combustibile 

 

Spero che questi suggerimento ti saranno utili per organizzare la tua sopravvivenza inzieme al tuo/a partner. Per condividere la tua opinione, fornire dei suggerimenti o raccontare la tua storia lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul forum di sopravvivenza.

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Gli Italiani sono troppo dipendenti dall’energia elettrica?

16 Aprile 2012 Nessun commento

energia elettricaGli Italiani, così come la maggior parte delle persone al mondo, dipendono troppo dall’energia elettrica, più che dal petrolio, specie nelle grandi aree urbane con sistemi di trasporto di massa. In genere non ci si rende conto che l’energia elettrica potrebbe finire in un batter d’occhio.

E se succedesse adesso, cosa faresti? Quanto potresti resistere nella peggior situazione che  possa mai capitata a te, o alla tua famiglia e al tuo mondo? Resisteresti una settimana o di più, come ha fatto la gente colpita da qualche uragano?

L’elettricità serve per ogni aspetto essenziale della nostra vita quotidiana. Per caricare le batterie dei cellulari, dei pc portatili, dei lettori mp3,  per alimentare le caffettiere,  gli ascensori,  la metro, il wireless, le reti di comunicazione, le luci, le tv, per aprire le porte, controllare i semafori, alimentare il bancomat e ancora per far funzionare l’acqua corrente e i distributori di benzina.

 

Ci sono tre aspetti chiave in ogni sistema elettrico: la generazione, la trasmissione e la distribuzione

E un problema in ciascuno di questi comporta un’interruzione di corrente.

La generazione attiene alla produzione di energia elettrica mediante dighe idroelettriche, turbine eoliche, generatori di vapore (dalle centrali nucleari, a carbone e geotermiche), i generatori a diesel e benzina.

La trasmissione non è altro che il trasporto di elettricità dalla fonte che la genera alle linee locali. E avviene attraverso i tralicci dell’alta tensione.

La distribuzione è il passaggio dell’elettricità dalle linee locali agli utenti finali.  Di solito è in questa fase che si verificano le interruzioni di corrente.

 

Ecco alcuni suggerimenti per renderti più indipendente dalla rete elettrica:

Quello che ti consiglio è di implementare nella tua vita strategie che ti consentono l’indipendenza (parziale o totale) dalla linea elettrica moderna. Ad esempio potresti installare dei pannelli solari sul tetto della tua casa o nel terreno vicino alla tua casa creando così un impianto indipendente per la generazione di energia elettrica.

Potresti iniziare ad utilizzare apparecchi con ricarica a pannelli solari o manuale tramite manovella.

Oppure potresti pensare di installare delle turbine eoliche che grazie al vento creano elettività.

Oppure se abiti vicino ad un fiume potresti creare una specie di impianto idroelettrico, magari tipo quelli dei vecchi mulini che grazie allo scorrere dell’acqua potevano far ruotare una grande ruota a cui potevano attaccare diversi strumenti come mulini, sistemi di sollevamento, ecc.. Ma in questo caso potresti inserisci un generatore di corrente elettrica.

 

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Black-Out – Sai cosa fare in caso di Black-Out prolungato?

10 Aprile 2012 Nessun commento

blachout totaleNumerosi eventi di origine naturale come terremoti, tsunami, cicloni, tempeste di neve, inondazioni, incendi e fulminio o eventi di origine umana possono far saltare la rete elettrica e causare black-out anche molto prolungati. Vediamo quindi cosa fare per sopravvivere in questi casi.

Ecco cosa devi fare in caso di black-out prolungato.

Programmare in anticipo
Un buon piano inizia prendendo in considerazione ciò che è essenziale per la tua casa o il tuo rifugio, la sicurezza ed il confort. Ecco alcuni aspetti fondamentali da considerare:

  • Accesso al denaro
  • Apparecchiature mediche e salvavita
  • Sistemi settici domestici e trattamento rifiuti
  • Acqua calda per l’igiene, lavanderia, pulizia e sanitari
  • Aria condizionata e riscaldamento
  • Illuminazione interna ed esterna
  • Comunicazioni

Al posto della rete elettrica
Se la rete elettrica salta, ci sono diversi modi per ottenere dell’energia. Il più semplice è un generatore portatile a benzina, gasolio o propano. Dovrai studiare quale meglio si presti alle tue esigenze. I prezzi variano da duecento a qualche migliaio di euro.

Se usi un generatore a gasolio, benzina o propano, devi procurarti una riserva di carburante per mantenerlo in funzione. Per quanto tempo e per quante ore al giorno lo userai? Quanto carburante ti servirà per una settimana, per due o per un mese? Hai i pezzi di ricambio (filtri dell’olio, candele, cavi) per curare la manutenzione?

Altre opzioni sono gli impianti fotovoltaici, le turbine eoliche e i generatori ad acqua, ma si tratta di sistemi più costosi del generatore di corrente, anche se producono energia naturalmente e quindi illimitata.

L’illuminazione
I piccoli generatori sono grandiosi per ricaricare batterie, alimentare frigoriferi, congelatori, pompe dell’acqua e sistemi settici tuttavia per l’illuminazione ci sono anche altre alternative.

Infatti ci sono un mucchio di alternative a basso costo per fare luce di notte. Le torce e le lanterne LED fanno luce per centinaia di ore con una serie di batterie AA o AAA. Tra le opzioni a basso costo ci sono le lampade a cherosene, le lampade a gas Coleman e le candele di cera a lunga durata. Ognuno di questi metodi ha dei pro e dei contro e quale sia il migliore dipende dalla situazione in cui ti trovi. Ad ogni modo si tratta di alternative da prendere in considerazione.

Contanti per l’emergenza
Avere una riserva di denaro in genere pari allo stipendio di 6 mesi fuori dal conto corrente per una situazione di emergenza è molto importante. Per sopravvivere devi far tuo questo stesso principio ed avere sempre una scorta di soldi per ogni emergenza.

In caso di black-out energetico sarà  difficile mettere le mani sui soldi del conto corrente. Le carte di credito e di debito e gli assegni sono del tutto inutili se non c’è l’elettricità per le procedure di controllo e d’acquisto. I commercianti, in genere, durante una crisi vogliono solo denaro contante.

E tu hai una riserva di denaro in casa per l’eventualità che i bancomat non funzionino e le banche siano chiuse?

Non è possibile coprire ogni evenienza con un breve articolo. Spero però che ti serva da spunto su cui riflettere e da considerare nel tuo processo di preparazione alla sopravvivenza. Se vuoi condividere la tua opinione, o fornire dei suggerimenti lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul forum di sopravvivenza.

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Brillamenti Solari – Possono distruggere i sistemi elettrici moderni ?

3 Aprile 2012 Nessun commento

brillamento solareIl primo evento solare registrato che ha provocato la distruzione dei sistemi elettrici sulla terra risale al 1859. Il 1 dicembre, alle11.18 del mattino l’astronomo inglese Richard Carrington stava proiettando un immagine del sole su uno schermo e si accorse che sulle macchie solari che stava studiando nel suo osservatorio in Inghilterra c’erano due striature brillanti di luce bianca. Il giorno successivo nei cieli di tutto il mondo esplodevano aurore scintillanti, rosse, verdi e viola dal circolo artico fino alle latitudini più basse, in prossimità delle Hawaii, di Cuba e delle Bahamas.

L’effetto più strabiliante lo si ebbe sulle linee telegrafiche appena installate in America e in Europa. La terra ricevette l’equivalente del calore solare in onde elettromagnetiche, mandando in tilt le linee telegrafiche ed in fumo le apparecchiature, la carta e gli altri materiali.

Carrington mise in collegamento l’esplosione della massa coronale, o brillamento solare, osservato con l’impatto devastante che l’energia elettromagnetica aveva avuto sui sistemi telegrafici.  Un’esplosione della massa coronale determina l’emissione di una nuvola di plasma gassoso dalla macchia solare allo spazio. La distanza tra il sole e la terra è di 93 milioni di miglia, cioè, in anni luce, 8,3 minuti luce.

Mentre l’esplosione può essere apprezzata dopo 8 minuti, il plasma viaggia ad una velocità compresa tra 500.000 e un milione di miglia all’ora. Perciò c’è discrepanza di uno o due giorni tra il momento in cui l’evento è osservato e quello in cui se ne verificano gli effetti.

Una grande esplosione della massa coronale in direzione della Terra può influenzare il campo magnetico del nostro pianeta ed avere gravi ripercussioni su tutti i satelliti ed i veicoli spaziali in orbita, interrompendo, possibilmente, la rete elettrica e le comunicazioni sul pianeta. Si parla di “Evento Carrington” e puoi trovare ulteriori informazioni sul sito della Nasa, Wikipedia e su altre fonti. Così come per i terremoti e gli uragani, che vengono misurati  su una scala crescente in base alla gravità, anche per le esplosioni solari c’è una scala di magnitudo, dove X rappresenta il livello più elevato.

Impatti recenti:

Ai tempi di Carrington nessuno sapeva dei brillamenti solari fino a quella mattina di settembre, quando un super brillamento produsse tanta luce da rendere visibile l’eruzione solare. Di recente,  negli ultimi 40 anni, sono stati registrati una serie di eventi che hanno provocato limitati danni sulla Terra.

Il 4 agosto 1972 un brillamento solare ha messo fuori uso le comunicazioni telefoniche in Illinois, tanto che la At & T è stata costretta a riprogettare l’intera linea elettrica. Un altro brillamento ha provocato l’arresto della produzione di energia elettrica della Hydro Quebek il 13 marzo  1989, lasciando al buoi per 9 ore 6 milioni di persone e gran parte della provincia.

Onde elettromagnetiche hanno provocato la fusione di trasformatori di potenza in New Jersey e nel 2005 i raggi X di una tempesta solare hanno mandato in tilt le comunicazioni satellitari ed oscurato i sistemi GPS per 10 minuti. Gli scienziati sanno che i brillamenti solari possono verificarsi con una determinata frequenza nei picchi delle macchie solari, picchi che nel nostro sole si verificheranno nel 2012 e nel 2013 quale fase acuta di un ciclo durato 11 anni.

Spero che queste informazioni ti facciano riflettere su cosa accadrebbe se una esplosione della massa coronale provocasse una catastrofe o un Teotwaki su una parte del nostro pianeta. Cosa accadrebbe se al momento dell’esplosione il sole fosse rivolto verso l’Italia?

La buona notizia è che diverse agenzie governative Americane nel 2010 e nel 2011 hanno iniziato a preoccuparsi degli eventi Carrington. La cattiva è che la maggior parte dei paesi e le varie agenzie governative non è in grado di affrontare gli effetti di un distacco di corrente prolungato  o non dispongono dei mezzi necessari per riparare trasformatori, generatori, apparecchiature di commutazione e sistemi di monitoraggio sul larga scala.

Spetta dunque a te mettere in gioco le strategie di breve e lungo periodo per affrontare l’interruzione dell’energia elettrica.

Se anche le possibilità che un’esplosione solare colpisca la terra sono basse, considera che comunque sia ci sono. Esserne consapevole ti servirà a prepararti. Fai le tue ricerche e stai in campana.

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Ecco un video sui brillamenti solari:

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Come sopravvivere alla Crisi Economica? Conosci l’InfoMarketing?

28 Marzo 2012 Nessun commento

Come ho spiegato in un articolo precedente la crisi economica sta colpendo tutti i ceti sociali ma quelli che ne risentono maggiormente sono sicuramente i ceti medio bassi. Le spese aumentano costantemente e spesso quotidianamente e le famiglie italiane sono al limite della sopportazione.

Nell’articolo precedentemente pubblicato ho suggerito alcune piccole strategie su come risparmiare soldi facilmente e anche guadagnarne un po’ investendo i soldi rimasti in quelli  che vengono chiamati conti deposito (oggi il più semplice e sicuro investimento in Italia). Puoi leggere l’articolo qui: Come Sopravvivere alla Crisi Economica? Ecco alcuni suggerimenti per Risparmiare Soldi

Tuttavia penso anche che utilizzare strategie di risparmio a seconda delle circostanze in cui una famiglia si trova non è la soluzione definitiva, in quanto il risparmio può arrivare fino ad un certo punto.

Il vero problema da affrontare secondo me è che al giorno d’oggi, sempre più persone non trovano un occupazione.  E anche chi, attraverso molti hanni di studio ha conseguito il “ famoso pezzo di carta” , stenta a trovare lavoro e chi già lavora lo fa molto spesso con un salario ridicolo.

La situazione è veramente molto critica.. ma c’è una soluzione a tutto questo? C’è qualcosa che si può fare?

La risposta è SI ed è quello che io ed altri collaboratori stiamo portando avanti qui su SopravvivenzaTotale.

Devi sapere che ci sono settori in Italia che non hanno mai preso la discesa economica e forse non lo faranno mai. Uno di questi settori è quello dell’informazione. Molte persone, anche in tempo di crisi, pagherebbero per ricevere informazioni utili o per ricevere guide che le insegnino a fare qualcosa o a risolvere un problema.

Tutti, chi più e chi meno, hanno dei problemi o delle necessità: dall’obesità ad una brutta condizione economica, dal voler imparare qualcosa al volere superare una particolare paura o conoscere le strategie di sopravvivenza. Questi sono aspetti che fanno parte della vita della gente e la gente paga per porre rimedio agli aspetti negativi o di bisogno, anche in tempo di crisi.

Ma, come sfruttare questi bisogni? Come far diventare l’informazione un lavoro?

E’ semplice! Diamo alla gente quello di cui ha bisogno!

Per fare questo devi sapere cosa fare e come comportarti, devi insomma diventare degli esperti di infomarketing. L’infoMarketing è una nuova tipologia di lavoro che è nata da circa 5/6 anni in Italia e consiste nel fornire alle persone (gratuitamente o a pagamento) le informazioni di cui hanno bisogno.

L’infoMarketing classico consiste nello scrivere delle guide o nel creare dei corsi di formazione che verranno poi venduti online alle persone interessate. E in genere chi fa questo lo può fare perché è esperto in un determinato settore.

Ad esempio se tu sei un esperto o comunque hai una buona conoscenza di come riparare un auto oppure conosci come addestrare un cane, allora potresti creare una guida o un corso in cui spieghi ad altre persone come fare questo. E la cosa eccezionale è che oggi puoi farlo quasi a costo zero e in modo indipendente grazie ad Internet.
Infatti un idea potrebbe essere quella di creare un blog dove parli di quello che sai e poi creare un prodotto (magari a pagamento) tipo libro digitale dove riveli passo passo tutte le tue strategie.

E inoltre la cosa importantissima è che farai questo lavoro usufruendo delle tue passioni e di quello che già sai fare. Cosa vuoi di più?

Per capire meglio di cosa sto parlando ti suggerisco di vedere questo video gratuito: Video seminario su come trasformare la tua passione in un attività online divertente e redditizia

Io credo fermamente che il lavoro più appagante e soddisfacente che un uomo possa fare è quello basato sulle proprie passioni. Troppe persone vivono con l’incubo che il giorno dopo dovranno andare a lavoro, perché hanno un’occupazione che non li soddisfa e che non li rende felici. Lavorare con le proprie passioni è la strada per essere felici e far sentire felici le persone accanto a noi. E’ proprio questo che ho imparato a fare grazie a “ Cerchia Ristretta ”.

Cerchia Ristretta” è oggi la prima ed unica vera scuola di formazione che ti insegna a guadagnare ricavando guide ed ebook (cioè libri digitali) grazie alle tue passioni.

Ti  può sembrare molto complicato ma ti assicuro che le uniche caratteristiche che devi possedere sono la costanza e la passione per qualcosa in particolare. Queste due caratteristiche possono in realtà essere fuse insieme, per il semplice fatto che dalla passione molto spesso deriva tutto, compresa la costanza e la perseveranza.
La domanda nasce spontanea: passione per cosa?

Passione per qualunque  cosa, in qualunque campo e settore. Sei un esperto di formazione? Sei un dietologo? Sei un medico? Ami fare bricolage? Sei un esperto di giardinaggio? Ami pescare? Sei un maestro di meditazione? Puoi trasformare ogni tua passione in lavoro e puoi farlo in maniera semplice ed estremamente remunerativa.

“Cerche Ristretta” ti offre le cosiddette conoscenze tecniche per affrontare il tuo lavoro futuro, starà poi a te cercare di ricavare il maggior profitto dal tuo lavoro e dalle tue passioni. Attento però! Questo corso non è una bacchetta magica che risolve qualunque problema in un batter d’occhio; è necessario, come in ogni cosa, impegno e dedizione. Ma oggi potrebbe essere la tua ancora di salvezza per uscire dalla crisi economica.

Guarda il video:

cerchia ristretta video

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Come Sopravvivere alla Crisi Economica? Ecco alcuni suggerimenti per Risparmiare Soldi

24 Marzo 2012 Nessun commento

sopravvivere ridurre le speseLa crisi economica che stiamo vivendo è la più intensa e devastante degli ultimi 30 anni. Le famiglie si stanno indebolendo economicamente e spesso non riescono a pagare tutte le spese mensili.

I costi che pesano maggiormente sul bilancio di una famiglia italiana sono quelli legati alle bollette, all’alimentazione e ovviamente alle tasse. Queste ultime sembrano non risentire mai della crisi e non fanno altro che aumentare costantemente.

La crisi colpisce soprattutto gli italiani di ceto medio basso che hanno delle serie di difficoltà a far quadrare i conti e a sopravvivere economicamente.

Ecco alcuni piccoli suggerimenti per risparmiare parecchi soldi al mese e anche guadagnarne:

1#) Risparmiare sulle Bollette domestiche
I soldi che si spendono mediamente al mese sono di circa 200 euro e non sono certamente pochi. Spesso si sottovalutano delle piccole attenzioni che possono, invece, farti risparmiare sulle bollette.

Anche se utilizzi le lampadine a risparmio energetico, dovresti sempre spegnerle quando esci da una stanza. Gli elettrodomestici come la televisione o il lettore dvd consumano anche quando non li utilizzi. Le lucine rosse che vedi quando questi sono spenti, ti fanno capire che stanno comunque consumando elettricità. Per far si che questo non accada, dovresti proprio staccare l’interruttore, magari utilizzando quelle spine con interruttore integrato.

Potrebbe sembrare strano, ma lavare i piatti a mano ti costa di più che avviare una lavastoviglie. Lavandoli a mano, consumi molta acqua sia per lavare che per sciacquare ed inoltre consumi del detersivo che, tra l’altro, inquina anche. La lavastoviglie ha sempre un lavaggio economico che ha una durata inferiore all’ora e se utilizzi questo programma, risparmierai fino al 30% in meno, ottenendo i piatti ugualmente puliti.

2#) Risparmiare sul lavoro
Se ne hai l’opportunità, scegli un lavoro pagato meno ma più vicino rispetto ad uno pagato magari 400 euro in più, ma dall’altra parte della città.

Ti spiego il perchè: se devi fare ogni giorno più di 60 km, spenderai buona parte del tuo stipendio in benzina. Se stai dall’altra parte della città, ci metterai almeno due ore a rientrare a casa e non avrai il tempo di cercare le offerte sugli alimenti e sceglierai sicuramente dei prodotti più cari.

Inoltre se stai dall’altra parte della città, non avrai il tempo di prepararti il pranzo e lo dovrai acquistare li. Se ti fermi e ti fai due conti, puoi capire da te perché è meglio guadagnare meno soldi ma stando più vicino a casa.

3#) Risparmiare sulle spese del conto corrente
I tuoi soldi sono messi su un conto corrente ed è normale che sia cosi e sicuramente hai anche lo stipendio accreditato sopra e le utenze domestiche le paghi direttamente dal conto. Il conto corrente serve a tutti ma purtroppo costa di più di quanto ti rende. Potresti pensare di mettere parte del denaro su un conto corrente a costo zero o su un conto deposito.

Quest’ultimo ti garantisce un rendimento molto più alto e senza alcuna spesa aggiunta. Il rendimento finale, ovvero il tuo guadagno, potresti poi utilizzarlo per le spese fuori programma.

Per aprire un conto deposito non devi far altro che seguire le procedure che ti vengono spiegate direttamente dalla tua banca (sia online che in filiale) e, oltre a depositare i soldi sopra, non dovrai far altro che attendere lo scadere del conto deposito vincolato per avere il tuo rendimento finale.

Il conto deposito è una sorta di investimento facile e ti fa guadagnare in breve tempo. Sicuramente non diventi ricco ma avrai qualche soldo in più che non guasta mai, visto che tenere i soldi sul conto corrente oggi non frutta più niente e anzi hai solo delle spese.

Per approfondire l’argomento ti segnalo questi due siti dove troverai molte informazioni utili a riguardo:

http://www.contocorrentemigliore.com

http://www.contodepositomigliore.net

Spero che questi piccoli suggerimento ti saranno utili per tagliare un po’ le spese in modo da sopravvivere meglio a questa dura crisi economica. Se vuoi condividere la tua opinione, fornire dei suggerimenti sull’argomento lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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Sopravvivere al 21-12-2012 – Ecco a cosa dovrai fare attenzione in quei giorni

11 Febbraio 2012 Nessun commento

sopravvivere al 2012Prima di tutto voglio sfatare il fatto che il mondo il 21.12.2012 finirà. La leggenda della fine del mondo il 21.12.2012 è nata dopo lo studio del calendario maia che però come molti affermano  è stata fraintesa in quanto veniva detto che il calendario maia finiva il 21.12.2012 anche se non è così.

Infatti il calendario maia essendo composto da ruote non ha una fine totale, ma ha solo una fine ciclica. Questo vuol dire che se finisce un ciclo ne inizia un altro e tutto ricomincia. Ovvio no!

Quindi neanche i maia prevedevano una fine definitiva del mondo. Prevedevano solamente la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo. Come può essere quello nostro di 365 giorni. In cui il 31 dicembre finisce un anno e ne inizia un altro. E anche qui non c’è nessuna fine del mondo 🙂

Poi se cadrà un asteroide o farà la sua presenza il pianeta nibiru, questo non possiamo saperlo. Tuttavia  a mio avviso ci sarà un altro il pericolo da cui guardarsi in quei giorni.

Ecco a cosa dovrai fare attenzione per sopravvivere al 21.12.2012 e anche alle settimane precedenti quella data…

Negli ultimi anni a causa della grande diffusione di questo avvenimento catastrofista ( a causa di film, documentari, siti web, ecc..) c’è una percentuale di persone che credono fermamene che il 21.12.2012 succeda qualcosa, o addirittura che finirà il mondo veramente.

A mio avviso sono queste persone il grande pericolo a cui dovrai stare molto attento,  Perché i fanatici che credono in queste cose, potrebbero creare situazioni pericolose… molto pericolose causando anche delle stragi.

Ecco cosa penserà in quelle settimane una persona che crede che il 21 dicembre 2012 finirà il mondo: “Se il mondo sta per finire, allora, posso fare tutto quello che voglio tanto stiamo tutti per morire!”

Le persone che credono nella fine del mondo, non avranno freni alle loro azioni e potrebbero senza problemi uccidere, anche senza validi motivi.

Ecco quindi come sopravvivere al 21.12.2012

  • Il 21 dicembre 2012 e nelle settimane precedenti, fai molta attenzione alle persone di cui ti ho parlato, ovvero a quelle che credono che finirà il mondo.
  • Stai molto attento a quello che succede in torno a te, quando sei a casa, in ufficio, per la strada. E soprattutto presta la massima attenzione alle persone a cui sai di non essere simpatico o addirittura che ti odiano.
  • Queste persone se credono alla fine del mondo potrebbero trasformarsi da persone civili in persone incivili. Quindi se puoi evitale completamente oppure presta la massima attenzione ad ogni loro minimo atteggiamento.
  • Evita luoghi o eventi in cui saranno presenti molte persone. Magari proprio quelli per festeggiare il 21.12.2012. Visto che non sai a cosa possano credere. In ogni gruppo di persone ci saranno quelli che non credono che il mondo finisca, ma devi supporre che ci siano anche persone che credono che il mondo finisca e quindi che potrebbero agire facendo delle stragi.
  • Quindi cerca di resta il più possibile in luoghi sicuri, come la tua casa, e in gruppi con persone che conosci molto bene e che sai con certezza come la pensano sul 2012.
  • Evita in quei giorni di viaggiare con i servizi pubblici, treni o aerei. Eviterai così i gruppi di persone che non conosci e che potrebbero rivelarsi pericolosi.

Ovviamente queste sono le mie riflessioni e conclusioni per sopravvivere al 21dicembre 2012.

Tu cosa ne pensi?
A cosa pensi bisognerà stare attenti per sopravvivere a questo avvenimento?

Condividi liberamente la tua opinione o strategie lasciando un commento qui sotto oppure nel forum all’interno dell’area dedicata a sopravvivere al 2012.

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Ciclone – Ecco cosa fare per sopravvivere ad un Ciclone

30 Gennaio 2012 Nessun commento

ciclone sopravvivenzaUn ciclone è una potentissima colonna di vento che a livello visivo assomiglia ad un grande imbuto nero, che pende in giù da una nube di tempesta.
L’estremità stretta si muove sopra la terra, con un movimento alternato, andando avanti e indietro come una coda. Poiché i venti all’interno di un ciclone possono raggiungere anche i 300 kilometri orari, i cicloni sono considerati la tempesta più pericolosa.

La migliore protezione per sopravvivenza ad un ciclone è rappresentata dai luoghi come le cantine o gli scantinati. Se tuttavia il riparo sotterraneo non è disponibile, una stanza o un corridoio interno, dove sdraiarsi sul pavimento, mantenendosi più in basso possibile è la cosa migliore da fare.

Come con gli uragani, anche durante i cicloni, tutte le porte e le finestre devono essere bloccate e messi in sicurezza. Ovviamente se ti trovi in auto o vivi in un camper, devi abbandonarli. Se puoi trova una struttura sicura per rifugiarti e se non ci riesci, distenditi in una fossa e copriti la testa con la giacca o una coperta per proteggerti dagli oggetti volanti.

In Italia non sono molto frequenti i cicloni almeno quelli pericolosi, tuttavia non si sa mai e spero che queste informazioni ti saranno utili per sopravvivere in caso di cicloni.

Spero che questi suggerimento ti saranno utili per sopravvivere in caso di ciclone. Se vuoi condividere la tua opinione, fornire dei suggerimenti o raccontare la tua storia lascia un commento qui sotto oppure partecipa alle discussioni sul nostro forum di sopravvivenza.

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